martedì 11 maggio 2010

Marinetti - Sì, sì, così, l'aurora sul mare

Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944)
Un altro testo relativo al Futurismo (di cui parlerete in classe).
Che cosa viene descritto? Che cosa vi colpisce o vi sembra insolito? Quali sono gli elementi di novità? Vi sembra che vengano rispettate le regole indicate nel manifesto tecnico della letteratura futurista dallo stesso Marinetti?

2 commenti :

bea ha detto...

mai vista una poesia cosi strana...non ho capito proprio niente...xd e kmq nn mi piace questo genere di poesia...penso di essere capace anke io di scrivere qualke parola a caso e qualke altra in maiuscolo o minuscolo senza un senso...forse per quelli ke la capiscono è bella xo io ho provato a capirla ma proprio nn ci riesco!!!xd

Stefano Maroni ha detto...

Ciao Bea. Grazie mille per il tuo commento... anche perché dici cose molto interessanti.
La poesia non solo è strana ma - ti verrà in mente ripensando a quanto letto nei "manifesti" - è INTENZIONALMENTE strana. Si tratta di una VOLONTARIA rottura con la tradizione letteraria precedente.
Quindi hai ragione. Occorre però ammettere che l'impressione che tu ricavi dalla lettura del testo ("non ho mai visto una poesia così strana") conferma che il fine dell'artista è raggiunto. Lui voleva stupire e ci riesce.
Marinetti, lo ricorderai, parla di distruzione della sintassi, di parole in libertà... Potremmo dire che la distruzione della sintassi libera le parole dal loro consueto rapporto col significato e questo complica l'interpretazione (quanto appena detto giustifica le difficoltà che hai incontrato nella comprensione del testo). Nella poesia sono trascritte le sensazioni provocate dallo spettacolo dell'aurora: sta albeggiando e dal chiarore dell'aurora si passa all'esplosione della luce, al "giallo reboante" (un giallo che rimbomba, un'impressione visiva accostata ad una uditiva), alla diffrazione dei raggi sulle onde, al "rombo d'oro" che annulla le ombre e colpisce ("addenta") le rocce. E anche in questo "ROMBO D'ORO" abbiamo un rumore, cupo e forte (come suggeriscono anche l'uso del maiuscolo e l'aumento del corpo del carattere) associato ad una sensazione visiva.

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