martedì 19 gennaio 2010

Piccola rassegna stampa sui fatti di Rosarno

Di seguito gli articoli letti e analizzati in classe.
Probabilmente li ricorderete perfettamente. Se non è così, potrà essere utile stamparli e tenerli insieme alle vostre cose più care (la relazione sulla gita a Vinci che già vi ho segnalato, l'articolo Internet in classe. Raccontiamola giusta, i brani Il dramma del gambero, Un disastro di figlia, In quegli anni dell'adolescenza mi venne la calma, Niente può fermarci! Non siamo più bambini e, infine, l'articolo sulla storia di Pluschenko,
adolescenza e sport)


Questo primo articolo fa riferimento a Rosarno ma è un generico invito a riflettere sul razzismo (fonte Repubblica@scuola)
L'Italia e il razzismo
Racconta una tua esperienza

Da Rosarno a Balotelli. Riesplode la polemica sulla xenofobia. Descrivi un fatto accaduto nella tua città
di Orazio La Rocca
TEMA: Dai fatti tragici di Rosarno ai fischi a Balotelli negli stadi. La società italiana viene attraversata da nuove tensioni. Racconta un fatto o una storia accaduta vicino alla tua famiglia e alla tua comunità che, tra accoglienza e razzismo, sveli la natura dei rapporti tra gli italiani e gli altri.

CITTÀ DEL VATICANO - «In Italia il razzismo non è stato mai superato». La severa accusa arriva oggi dall´Osservatore Romano, il giornale del Vaticano, in un editoriale sulle aggressioni agli immigrati di Rosarno. Lo stesso giorno in cui Benedetto XVI, parlando al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, lancia un nuovo appello in difesa dell’ambiente e della vita umana («Fin dal primo concepimento»), sollevando anche il problema della pace nel mondo «minacciata» da guerre, fame, sopraffazioni e sfruttamento di «poveri e indifesi», a partire dagli immigrati.
Un richiamo dove Ratzinger non manca di toccare anche il delicato tasto delle violenze fatte e subite a causa del colore della pelle. Come, appunto, rileva l´Osservatore, dove si legge - tra l’altro - che gli italiani, «che non hanno mai brillato per apertura», anche dopo i fatti di Rosarno si riscoprono poco inclini ad accettare un diverso colore della pelle, immuni, sembra, anche all´effetto Obama.

L’editoriale è, significativamente, intitolato “Tammurriata nera” (occhiello: “Gli italiani e il razzismo”), evocando la storica canzone napoletana sui bimbi di colore nero nati da ragazze napoletane rimaste incinte dai soldati afro-americani durante la seconda guerra mondiale. Drammi di 60 anni fa paragonati ai drammi esplosi a Rosarno. «Oltre che disgustosi, gli episodi di razzismo che rimbalzano dalla cronaca - nota l’Osservatore - ci riportano all’odio muto e selvaggio verso un altro colore di pelle che credevamo di aver superato».
«Le esperienze coloniali del Regno d’Italia - nota ancora il giornale vaticano - di problemi ne avevano posti diversi», ma gli italiani sono ancora «incapaci di riscattarsi del loro passato razzista».


I seguenti sono invece dedicati in modo specifico ai fatti di Rosarno. Sono entrambi tratti dal Corriere della sera.

Dopo il ferimento di alcuni di loro con un'arma ad aria compressa
A Rosarno la rivolta degli immigrati
Distrutti auto e cassonetti, scontri con polizia. Feriti una donna e un bambino. Loiero: «È frutto della xenofobia»

ROSARNO - Centinaia di auto distrutte, cassonetti divelti e svuotati sull'asfalto, ringhiere di abitazioni danneggiate. Scene di guerriglia urbana a Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro, per la rivolta di alcune centinaia di lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura e accampati in condizioni inumane in una vecchia fabbrica in disuso e in un'altra struttura abbandonata. A fare scoppiare la protesta il ferimento da parte di persone non identificate di due extracomunitari con un'arma ad aria compressa e pallini da caccia. I feriti, tra i quali c'è anche un rifugiato politico del Togo con regolare permesso di soggiorno, non destano particolari preoccupazione, ma la volontà di reagire che probabilmente covava da tempo nella colonia di lavoratori ammassati nella struttura di Rosarno in condizioni ai limiti del sopportabile, e di altri nelle stesse condizioni a Gioia Tauro in locali dell'Ex Opera Sila, era pronta a esplodere. In totale circa 1.500 extracomunitari, tutti impiegati nella raccolta degli agrumi e degli ortaggi.

IL CORTEO - Armati di spranghe e bastoni, gli extracomunitari, in gran parte provenienti dall'Africa, hanno attraversato la cittadina distruggendo centinaia di auto, in qualche caso anche con persone a bordo (le schegge dei vetri hanno ferito all’orecchio destro un bambino, che si trovava in auto con i genitori. Il bimbo è stato medicato e subito dimesso), abitazioni, vasi e cassonetti dell'immondizia. Questo nonostante l'intervento di polizia e carabinieri schierati in assetto antisommossa davanti ai più agguerriti, un centinaio di persone tenute sotto stretto controllo. Nel corso della serata sono arrivati rinforzi e, in un clima di forte tensione, si è intavolata una trattativa nel tentativo di fare rientrare la protesta. Ma poi la tensione è tornata a salire: polizia e carabinieri hanno fatto una carica di alleggerimento e alcune persone, cinque o sei, sono state fermate. Alcuni immigrati sono rimasti contusi in un contatto con le forze dell'ordine dopo che dal gruppo di stranieri era partita una sassaiola. I feriti sono stati portati in ospedale a Polistena. Anche un gruppo di giovani di Rosarno, un centinaio, è sceso in strada per seguire la situazione. Sul posto è arrivato il commissario prefettizio Francesco Bagnato che regge il Comune dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose avvenuto alla fine del 2008. Erano stati gli immigrati a chiedere di parlare con Bagnato.

FERITA DONNA - Dopo la fine della protesta, la tensione non è scesa e alcuni stranieri hanno organizzato un'altra manifestazione sulla strada statale 18 a Gioia Tauro, al confine con il territorio di Rosarno. Hanno bloccato un'auto con a bordo una donna e i due figli. La donna è stata colpita alla testa ed ha riportato una ferita lacero contusa e costretta a scendere insieme ai figli. Quindi la vettura è stata incendiata. Lungo la strada sono stati accesi dei focolai. La zona è presidiata dalle forze dell'ordine.

LOIERO - Il presidente della Calabria Agazio Loiero ha espresso forte preoccupazione: «Quello che sta avvenendo è il frutto di un clima di intolleranza xenofoba e mafiosa che non riguarda ovviamente la popolazione di Rosarno, giustamente allarmata per la situazione di tensione che si è determinata con la rivolta degli extracomunitari sfruttati, derisi, insultati e ora, due di loro, feriti con un'arma ad aria compressa. Auspico che dal ministero dell'Interno arrivi una forte iniziativa che tutelando i cittadini di Rosarno tuteli anche quei tanti disperati contro cui per la seconda volta si è indirizzata la violenza criminale».

07 gennaio 2010

Il leader udc: «le forze dell'ordine non sono arrivate prima di 24-48 ore»
Il Vaticano denuncia lo sfruttamento
E Casini: «A Rosarno lo Stato è morto»
Il cardinal Bertone: «Immigrati offrono servizio prezioso alla comunità ma la violenza è sempre da bandire»

MILANO - Gli effetti degli scontri di Rosarno superano di gran lunga i confini della Calabria e preoccupano il Vaticano, soprattutto per «le gravi condizioni di lavoro cui sono sottoposti gli immigrati», anche se «lo strumento della violenza è da bandire». Lo ha detto il segretario di Stato Tarcisio Bertone, sottolineando che gli stranieri «offrono un servizio prezioso all'agricoltura e alla comunità locale». La soluzione, secondo il segretario di Stato, è «un riscatto di vita secondo giustizia», attraverso il rispetto delle leggi e l'agire secondo giustizia che può riportare pace e riconciliazione.

CASINI: LO STATO È MORTO - Pier Ferdinando Casini commenta le vicende di Rosarno al programma Che tempo che fa. «Lì lo Stato non c'è, lo Stato è morto, è la 'Ndrangheta che regola i rapporti sociali - spiega -. La Lega ha parlato delle ronde ma la verità è che a Rosarno aspettavano le forze dell'ordine e non le ronde che non risolvono i problemi. E le forze dell'ordine non sono arrivate prima di 24-48 ore». Per il leader dell'Udc la politica deve farsi carico dell'indignazione della gente, «però bisogna anche ricordare che ci sono degli italiani che sfruttano questi poveracci e li fanno vivere come bestie».

09 gennaio 2010


Infine un pezzo dell'agenzia di stampa Apcom pubblicato sul quoridiano La Stampa che ci consente di comprendere il contesto in cui sono avvenuti i fatti di cui ci hanno parlato tutti i telegiornali.

Rosarno/ Un anno fa Bbc documentò terribili condizioni immigrati
Vittime di aggressioni e sfruttamento, episodio simile 12 mesi fa
Roma, 8 gen. (Apcom) - Non è nuova Rosarno a episodi di aggressione verso gli immigrati, come i colpi sparati contro due nordafricani che avrebbe scatenato la protesta nel comune della Piana di Gioia Tauro. Poco più di un anno fa, infatti, nello stesso paese, altri due extracomunitari furono aggrediti in un agguato mentre tornavano da un campo di arance. Era l'11 dicembre 2008, e i due giovani [...] sono stati colpiti a bruciapelo da colpi di pistola sparati da un'auto in corsa. L'episodio diede origine a una protesta, ma che non raggiunse le dimensioni di quella attuale. I problemi in quest'area sono gravi e noti ormai da anni. La piana di Gioia Tauro è meta di molti immigrati, in gran parte africani, che si stabiliscono nella zona, spesso solo per pochi mesi, per lavorare nei campi. Le condizioni di vita e di lavoro sono spesso disumane. A maggio tre imprenditori agricoli sono stati arrestati con l'accusa di riduzione in schiavitù, a luglio è bruciata una ex cartiera dove vivono decine di immigrati. In un video denunciavano la mancanza di soccorso. Le pessime condizioni di vita a cui sono costretti gli immigrati sono state a più riprese sotto i riflettori. Gelo, mancanza di servizi igienici elementari, condizioni sanitarie precarie, una dieta fatta di quello che si può cucinare su un bidone carico di legna, il tutto a fronte di 10 ore di lavoro al giorno nei campi. Proprio alle porte di Rosarno una ex struttura industriale ospita ogni anno migliaia di loro. Una situazione che richiama l'attenzione sull'Italia anche dall'estero. A febbraio la Bbc ha pubblicato un reportage fotografico sul campo di Rosarno, dove in quel momento vivevano 1.500 persone (disponibile su http://news.bbc.co.uk/2/shared/spl/hi/picture_gallery/08/europe_warehouse_a_home_for_italy0s_migrants/html/1.stm). Una vera e propria città, fatta di cartoni appoggiati gli uni agli altri, a formare a un reticolo di strade e "appartamenti", dando vita persino a una piccola economia interna. Qualche immigrato offre il servizio di taglio dei capelli, qualcuno con un generatore offre un servizio di carica per le batterie dei cellulari e lo fa pagare qualche euro, qualcun altro cuoce del pollo e lo vende. Una situazione ben nota, tanto che il Comune aveva anche installato anche dei bagni chimici. Per Medici senza frontiere, però, si trattava di un intervento decisamente troppo limitato, che non risolveva il problema. Quello di Rosarno è un problema ben conosciuto anche al Viminale. Lo stesso capo del dipartimento immigrazione, Mario Morcone, in una audizione del 10 novembre alla commissione controllo sull'immigrazione del Senato, l'aveva definita "imbarazzante". Il provvedimento di regolarizzazione di colf e badanti, aveva detto Morcone, "non ha asciugato tutto il sommerso. E' noto che c'è una vasta area di irregolarità, soprattutto in alcuni segmenti lavorativi, come l'agricoltura, l'edilizia e l'allevamento. Sarebbe utile intervenire per consentire l'emersione di queste situazioni di irregolarità. Ci sono aree del territorio dove la situazione è imbarazzante. Parlo di Castelvolturno, di Rosarno, Siracusa. Non è mia competenza e non spetta a me dirlo, ma far finta di nulla non risolve il problema. Questo è un problema che non è risolvibile con le risorse nazionali, perché i pomodori in provincia di Salerno non li raccoglie nessuno tra gli italiani, qualunque sia il tasso di disoccupazione

Questa "piccola rassegna" potrà apparire più o meno lacunosa, ma è inutile che sia io ad aggiungere altri brani. Se avete letto articoli che volete condividere con i vostri compagni o se siete a conoscenza di materiali di altro tipo (foto, filmati...) che ritenete possano essere utili, fatemelo sapere e provvederò ad integrare utilizzando le vostre proposte.

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