Temporale
Un bubbolio lontano...
Rosseggia l’orizzonte,
come affocato, a mare;
nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare,
tra il nero un casolare:
un’ala di gabbiano.
Il lampo
E il cielo e terra si mostrò qual era:
la terra ansante, livida, in sussulto;
il cielo ingombro, tragico, disfatto
bianca bianca nel tragico tumulto
una casa apparì sparì d'un tratto;
come un occhio, che largo, esterrefatto,
s'aprì si chiuse, nella notte nera.
Il tuono
E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d'arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,
e poi vanì. Soave allora un canto
s'udì di madre, e il moto di una culla.
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