martedì 10 marzo 2009

Galileo e le sacre scritture

Galileo Galilei. Portrait in crayon by Leoni.
Il seguente brano -adattato- è tratto da
Galileo Galilei, Lettera alla Granduchessa di Toscana Cristina di Lorena.
Il motivo per cui viene condannata l'opinione della mobilità della terra e della stabilità del Sole è che, leggendosi nelle sacre scritture che il Sole si muove e che la Terra sta ferma e non potendo le Sacre scritture mentire o errare, ne deriva per necessaria conseguenza che chi volesse affermare il contrario sarebbe in errore.
A questo proposito mi sembra si debba innanzitutto osservare che la Sacra scrittura, come è santissimamente detto e prudentissimamente stabilito, non può mai mentire se si comprende il suo vero significato, che a volte può essere nascosto e molto diverso da quello apparente delle pure e semplici parole.
Altrimenti, se ci si fermasse sempre al significato letterale di esse, si potrebbe far apparire che contengono contraddizioni e affermazioni lontane dal vero, o addirittura gravi eresie o bestemmie: infatti dovremmo allora dare a Dio piedi, mani e occhi, o sentimenti umani come l'ira, il pentimento, l'odio... cose che gli scrittori sacri scrissero sotto dettatura dello Spirito Santo per adattarsi alle capacità di comprensione del popolo rozzo, per cui è necessario che gli interpreti delle Sacre scritture ne chiariscano il vero significato.
Perciò mi pare che nelle dispute attorno a problemi naturali non si dovrebbe cominciare dalle autorevoli affermazioni delle Scritture, ma dalle sensate esperienze e dalle dimostrazioni necessarie.

Confrontare questo brano con il documento riportato a p. 219 de “L’ora di storia”.

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