venerdì 25 settembre 2009

Senza titolo (gruppo di Francesco Z.) - un esercizio di scrittura creativa

Senza titolo [inserirne uno]

“Sarà un bene trasferirsi? Io qui mi trovo bene” pensò Andrew, circondato da scatole più o meno grandi.
Le ore passarono veloci e arrivò il momento di partire e il cuore di Andrew cominciò a battere all’impazzata. Lasciare il suo amato Texas, in cui aveva vissuto per tutti i suoi 16 anni, era dura ma, in un certo senso, l’ idea di andare a vivere in un altro paese lo allettava.
Per tutto il corso del viaggio non fece altro che pensare a come sarà la California e a come saranno le persone che vivono laggiù.
Si immaginava le persone come degli snob tutti abbronzati che passavano le giornate a fare surf... anche se lì si gioca a basket a ottimi livelli.
Tutti i suoi timori sembrarono materializzarsi appena ebbe l’occasione di entrare a contatto con dei ragazzi. Mancavano due settimane all’inizio della scuola, sembrava che in quella spiaggia nessuno lo notasse, nessuno a parte un ragazzo, anche lui abbronzato, che pareva guardarlo come se avesse visto un alieno. Si avvicinò a lui e gli chiese:
“Come mai non sei abbronzato?”
“Sono nuovo di queste parti, vengo dal Texas”
“Beh, mi stai simpatico. Come ti chiami?”
“Andrew e tu?“
“Erick. Hai già conosciuto gli altri ragazzi?”
“No”
“Vieni, te li faccio conoscere”.
Mentre si avvicinavano verso un gruppo di ragazzi, con le tavole da surf in mano, Andrew vide una ragazza. Sobbalzò come se avesse visto un angelo cadere dal cielo.
“Chi è quella ragazza?”chiese ad Erick
“Si chiama Jane, non è male vero? Dai te la presento.”
Andrew provò a rispondere ma dalla bocca gli uscì solo un balbettio incomprensibile e prima che potesse dire “a” si trovò davanti Jane che lo guardava con un dolce sorriso. Dopo qualche secondo Andrew riprese la sua solita fiducia e cominciò a parlare tranquillamente con Jane che lo fissava amorevolmente.
Purtroppo per Andrew qualcuno, qualche metro più in là, si era accorto dello sguardo di Jane. Quel qualcuno aveva nome Garret. Garret era da sempre innamorato di Jane, ma non era mai riuscito ad ottenere da lei neanche un abbozzo di sorriso. Di sicuro non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa dall’ultimo arrivato.
Intanto i giorni passarono e la scuola cominciò.
L’ invidia di Garret nei confronti di Andrew era cresciuta al punto che ormai non lo poteva più vedere. Per toglierselo dai piedi si mise ad elaborare un piano. Lavorò duramente e con la meticolosità di un’equipe di strateghi militari. Dopo ore di lavoro il piano venne fuori e fu messo in atto mercoledì, il giorno in cui i genitori di Jane vengono a prenderla davanti alla scuola per portarla a lezione di piano. Durante l’ora di biologia, Garret, con la scusa di dover andare in bagno infilò nello zaino di Andrew il suo bracciale d’ oro e durante la ricreazione andò in presidenza a denunciarne la scomparsa. All’uscita di scuola facendo finta di inciampare su qualcosa Garret diede un colpo allo zaino di Andrew, che gli era di fronte. Lo zaino cadendo si aprì e, tra libri e quaderni, uscì anche il bracciale di Garret che inscenò una finta sorpresa e lo accusò di essere il ladro... proprio davanti ai genitori di Jane.
Dopo averla caricata sull’auto, cominciarono a farle un vero e proprio interrogatorio.
“Conosci quel ragazzo?”
“Sì”
“Beh, da adesso non lo conosci più”
“E perché?”
“Perché da adesso non lo potrai più vedere!”
La mattina dopo, l’altoparlante della scuola annunciò:
“Andrew Russel in presidenza!”
Andrew sobbalzò e salutando Eric e Jane si diresse verso l’ufficio del preside.
“Ma cosa vorrà da me?” – pensò.
La porta si aprì ed ecco apparire il presunto ladro.
“Siediti pure!”
Il tono del preside era particolarmente duro, così lui decise di stare zitto.
“Visto il brutto gesto che hai compiuto ieri, abbiamo deciso di sospenderti”
“Cosa??”
“Si, l’unica soluzione è sospenderti. Da domani fino alla fine dell’anno. Oppure fino a quando non riuscirai a dimostrare che non sei stato tu”
“Ma è assurdo!”
“Non voglio che la mia scuola si riempia di ladri. Discorso chiuso! Puoi uscire.”
Andrew uscì sconsolato dall’ufficio del preside e cominciò a vagare per i corridoi pieni della scuola, dirigendosi verso il suo armadietto.
“Ehi amico come va? Sembri un morto!”
Era la voce del suo migliore amico, che non sapeva ancora cosa gli fosse successo.
“Mi hanno sospeso.”
“E perché?”
“Credono che sia stato io a rubare il computer, ma non è vero”
“Devi provare che non sei stato tu”
“E come?”
“Tu non sei bravo con il computer?”
. . . . . .
DLING DLONG
“Vado io!”
Andrew scese le scale di fretta ed aprì la porta, ma purtroppo per lui non era Jane, come sperava. Era solo Erick.
“Chi speravi che fossi?”
“Nn ..nessuno”
“Ok, ok. Hai già cominciato il lavoro?”
”No, andiamo di sopra”.
Entrato in camera Eric vide un computer portatile rosso. Si sedettero ed Andrew cominciò a scrivere. Era veramente veloce. Il suo obiettivo era quello di entrare nel sito della scuola, in particolare nella sezione riservata ai video e trovarne uno che dimostrasse la sua innocenza. Dopo dieci minuti di silenzio e ticchettii Andrew urlò “Eureka!”. Aveva trovato il video che dimostrava la sua innocenza. Salvò il video nell’I-pod e corse velocemente fuori di casa.
Mentre correva verso il parco chiamò Jane.
“Pronto?”
“Ciao Jane, sono Andrew”
“Ah, ciao come va?”
“Bene... e tu?”
“Sto bene anch’io. Cosa volevi dirmi?”
“Volevo chiederti se puoi venire al parco”
“Beh non so…”
“Ti devo fare vedere una cosa. È molto importante”
“Va bene. Quando?”
“Ora, se puoi”
“Va bene, mi cambio e sono subito da te”.
Aspettò i cinque minuti più lunghi della sua vita. Doveva assolutamente dimostrare a Jane che non era un ladro. Dopo quei cinque lunghissimi minuti vide Jane spuntare da dietro il bar, sopra una vecchia bicicletta da zia.
Andrew non stava più nella pelle, così le fece vedere immediatamente il video.
“Guarda” fece subito lui.
Tirò fuori l’I-pod e cominciò ad illustrarle il video, finché non arrivarono al momento cruciale: “Questo è Garret che mette il suo bracciale nel mio zaino.”
Jane sembrò veramente sollevata nel sapere che Andrew non aveva rubato proprio niente.
Il giorno dopo Jane portò il video che le aveva dato Andrew dal preside, che immediatamente annullò la sospensione e prese provvedimenti contro Garret.
Appena tornato a scuola Andrew corse ad abbracciare Jane, la ringraziò per la fiducia che aveva riposto in lui e da quel giorno passarono molti momenti insieme.

By: Francesco Zocca, Mariasole Biavati, Eleonora Cantelli, Maicol Monti, Stefano Negrini e Stefano Parenti.

8 commenti :

Anonimo ha detto...

secondo me(Leonardo fiorentini)il testo è ben strutturato, simpatico e divertente. Molto geniale è la trovata del braccialetto che a me piace molto.

--eLeOnOrA L'aLtRa-- ha detto...

bello, la storia mi piace, ma alkune parti sn un po' confuse... voto 8/10

MONTE20(17) ha detto...

konkordo cn leo e voto 9su10 gg sn in buona

Frency Zocca ha detto...

seguendo l'esempio di Leo dico ke il mio lavoro è ottimo...Grazie per i bei commenti...
quale potrebbe essere un buon titolo? datemi una mano.

fede ha detto...

ma il titolo non c'era già????cmq è bliximo complimenti!

--eLeOnOrA L'aLtRa-- ha detto...

x il titolo nn mi vengono idee

MONTE20(17) ha detto...

ke ne dite di "tutta colpa di un braccialetto se no ripiego su chuck norris xdxdxdxdxdxdxdxdxdxdxdxdxdxdxdxd

fede_the_skara_snz_ispirazione_-.-"_ ha detto...
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