venerdì 7 maggio 2010

Manifesto del Futurismo

Il 20 febbraio 1909, Filippo Tommaso Marinetti ottiene la pubblicazione, sulla prima pagina del quotidiano parigino "Le Figaro" (riprodotta nell'immagine qui a fianco), di un suo testo intitolato "Le Futurisme". É il manifesto di fondazione del Futurismo. Di seguito alcuni degli undici punti dei quali è costituito (il seguente testo è ridotto e adattato)


1. Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. 
2. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 
3. [...]
4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa, col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo[...], è più bello della Vittoria di Samotracia. 
5. Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. 
6. [...]
7. Non v'è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per indurle a prostrarsi davanti all'uomo. 
8. [...]
9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. 
10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche [...] e combattere contro il moralismo, il femminismo [...]. 
11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa; [...] canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano[...]
 
Di grande importanza, e di poco successivo, è anche il Manifesto della Pittura Futurista, firmato tra gli altri da Boccioni, Carrà e Balla.
Di importanza anche maggiore, dal nostro punto di vista, è il seguente documento, anch'esso opera di F. T. Marinetti, che vi propongo in versione ridotta (molto ridotta) e adattata.

MANIFESTO TECNICO
DELLA LETTERATURA FUTURISTA

[...]
1. Bisogna distruggere la sintassi, disponendo i sostantivi a caso, come nascono.
2. Si deve usare il verbo all'infinito, perché si adatti elasticamente al sostantivo e non lo sottoponga all'io dello scrittore che osserva o immagina.  [...]
3. Si deve abolire l'aggettivo perché il sostantivo nudo conservi il suo colore essenziale.
L'aggettivo avendo in sé un carattere di sfumatura, è incompatibile con la nostra visione dinamica, poiché suppone una sosta, una meditazione.
4. Si deve abolire l'avverbio, vecchia fibbia che tiene unite l'una all'altra le parole. [...]
5. Ogni sostantivo deve avere il suo doppio, cioè il sostantivo deve essere seguìto, senza congiunzione, dal sostantivo a cui è legato per analogia. Esempio: uomo-torpediniera, donna-golfo, folla-risacca, piazza-imbuto, porta-rubinetto.
[…] Bisogna dunque sopprimere il come, il quale, il così, il simile a. [...]
6. Abolire anche la punteggiatura. [...] Per accentuare certi movimenti e indicare le loro direzioni, s'impiegheranno i segni della matematica: +--x: = < >, e i segni musicali.
7. […] La poesia deve essere un seguito ininterrotto d'immagini nuove, senza di che non è altro che anemia e clorosi. [...]
11. Distruggere nella letteratura l'«io», cioè tutta la psicologia. L'uomo completamente avariato dalla biblioteca e dal museo, sottoposto a una logica e ad una saggezza spaventose, non offre assolutamente più interesse alcuno. [...]


---------
edit: rispondo qui al commento di Francesco... così la risposta sarà utile a tutti.
I testi di questo post li leggerete con la Prof.ssa Fasano.
In ogni caso il blog continuerà a svolgere la sua funzione: rendere disponibili i materiali e, se vi va, condividere dubbi.

1 commenti :

Lodi ha detto...

GRANDE PROF si dò da fare anche quando è malato

Posta un commento

commenti