Componimento lirico formato da un certo numero di stanze o strofe che ripetono lo stesso schema metrico (disposizione dei versi e delle rime).
Ogni stanza è costituita da una fronte e da una sirma, unite da una chiave.
La fronte è divisa in due piedi. La sirma in due volte.
L’ultima strofa, che è più breve, è il commiato o congedo (in genere riprende la sirma o parte di essa).
La forma tipica è la canzone petrarchesca, che segue quindi un preciso schema, e alterna versi endecasillabi e settenari.
Modello alternativo di canzone è la cosiddetta canzone libera, resa celebre da Leopardi e per questo detta anche canzone leopardiana, dove le stanze non ubbidiscono ad un rigido schema metrico.
Ogni stanza è costituita da una fronte e da una sirma, unite da una chiave.
La fronte è divisa in due piedi. La sirma in due volte.
L’ultima strofa, che è più breve, è il commiato o congedo (in genere riprende la sirma o parte di essa).
La forma tipica è la canzone petrarchesca, che segue quindi un preciso schema, e alterna versi endecasillabi e settenari.
Modello alternativo di canzone è la cosiddetta canzone libera, resa celebre da Leopardi e per questo detta anche canzone leopardiana, dove le stanze non ubbidiscono ad un rigido schema metrico.
Esempio su Chiare, fresche et dolci acque di Francesco Petrarca (le lettere minuscole indicano i settenari)
I stanza
[...]
Congedo
Se tu avessi ornamenti quant'ài voglia, poresti arditamente uscir del boscho, et gir in fra la gente. | A b C | riprende lo schema della "volta" |
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