mercoledì 5 novembre 2008

Tanto gentile e tanto onesta pare

Il seguente sonetto è parte del capitolo XXVI della Vita Nuova, opera scritta da Dante Alighieri nell'ultimo decennio del XIII secolo (1292-1293 ca).
Schema metrico: ABBA ABBA CDE EDC

Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova:

e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.



Indicazioni per l'interpretazione:
  • Pare significa qui "appare con evidenza" (il verbo è usato più volte nel sonetto).
  • Gentile indica la "nobiltà interiore", mentre onesta fa riferimento al "decoro" nell'atteggiamento.
  • Donna ha qui esclusivamente il suo significato originario di "signora". La donna (lo abbiamo detto parlando del concetto di amor cortese) viene ritratta dal poeta come la "padrona" del cuore dell'innamorato.
  • Umiltà sta all'opposto del concetto di arroganza e di fierezza, quindi benignamente d'umiltà vestuta significa "vestita di benevolenza, esternamente atteggiata alla sua interna benevolenza".
  • Cosa significa "essere" e non possiede alcuna connotazione negativa.
  • Piacente significa "provvista di bellezza".

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