venerdì 3 ottobre 2008

Che cos’è la diatesi?

La coniugazione ci consente anche di esprimere in diversa maniera la relazione tra l’azione e il soggetto logico (ad esempio: “Luigi mi ha picchiato” oppure “Sono stato picchiato da Luigi”): si parla in questo caso di diàtesi.

La diatesi è la forma della coniugazione verbale mediante la quale si esprime la maniera con cui il soggetto partecipa all’evento descritto dal verbo. Possiamo avere:

  • diatesi attiva: quando il soggetto è attore o promotore dell’evento, ossia quando il soggetto compie l’azione (io lavo, Mario parte, tu studi etc.);
  • diatesi passiva, quando il soggetto è paziente, ossia subisce l’azione (io sono stato insultato, tu sei amato etc.);
  • diatesi media (o forma riflessiva), quando il soggetto è contemporaneamente attore e paziente, o perché compie un’azione su se stesso o perché l’evento produce i suoi effetti sul soggetto (io mi lavo, io mi ammalo etc.).

I verbi possono essere transitivi o intransitivi.

Verbi TRANSITIVI: esprimono un’azione che “passa” direttamente dal soggetto all’oggetto: Mario (sogg.) mangia una mela (compl. Oggetto). Il complemento oggetto a volte può mancare: il verbo rimane transitivo ma è usato intransitivamente: Mario legge. Un verbo transitivo può avere diatesi attiva, passiva, riflessiva.

Verbi INTRANSITIVI: esprimono un’azione che non passa a un oggetto: Mario corre; Il sole brilla; Il cane abbaia. I verbi intransitivi hanno solo diatesi attiva.

Nei casi dubbi per comprendere se un verbo è transitivo o intransitivo è opportuno consultare il vocabolario. Un suggerimento pratico può essere il seguente: provate a far seguire al verbo il pronome indefinito "qualcosa"; se la frase appare grammaticalmente accettabile siete di fronte ad un verbo transitivo, in caso contrario si tratta di un intransitivo. Esempio: Mario mangia qualcosa (transitivo); Mario esce (verbo intransitivo, non avrebbe senso dire Mario esce qualcosa).

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