domenica 23 novembre 2008

Mappa concettuale "campagna"

martedì 11 novembre 2008

Canzone

Componimento lirico formato da un certo numero di stanze o strofe che ripetono lo stesso schema metrico (disposizione dei versi e delle rime).
Ogni stanza è costituita da una fronte e da una sirma, unite da una chiave.
La fronte è divisa in due piedi. La sirma in due volte.
L’ultima strofa, che è più breve, è il commiato o congedo (in genere riprende la sirma o parte di essa).

La forma tipica è la canzone petrarchesca, che segue quindi un preciso schema, e alterna versi endecasillabi e settenari.
Modello alternativo di canzone è la cosiddetta canzone libera, resa celebre da Leopardi e per questo detta anche canzone leopardiana, dove le stanze non ubbidiscono ad un rigido schema metrico.

Esempio su Chiare, fresche et dolci acque di Francesco Petrarca (le lettere minuscole indicano i settenari)

I stanza

Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
a
b
C
"piede"
"fronte"
gentil ramo ove piacque
(con sospir' mi rimembra)
a lei di fare al bel fiancho colonna;
a
b
C
"piede"
herba et fior' che la gonna
c

"chiave"
leggiadra ricoverse
co l'angelico seno;
aere sacro, sereno,
d
e
e
"volta"
sirma (o sìrima)
ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse:
date udïenza insieme
a le dolenti mie parole extreme.
D
f
F
"volta"

[...]

Congedo

Se tu avessi ornamenti quant'ài voglia,
poresti arditamente
uscir del boscho, et gir in fra la gente.
A
b
C
riprende lo schema della "volta"

lunedì 10 novembre 2008

Sonetto

Il sonetto è un breve componimento poetico. Nella sua forma tipica, è composto di quattordici endecasillabi raggruppati in due quartine (fronte) e in due terzine (sirma).
Le quartine hanno in genere rima alternata (ABAB) o incrociata (ABBA), le terzine, in genere, hanno rima alternata (CDC DCD), ripetuta (CDE CDE) o invertita (CDE EDC).


Esempio - Tanto gentile di Dante Alighieri


Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi non l'ardiscan di guardare.
A
B
B
A
QUARTINA
FRONTE
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
A
B
B
A
QUARTINA
Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi non la prova:
C
D
E
TERZINA
SIRMA
e par che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.
E
D
C
TERZINA

mercoledì 5 novembre 2008

Tanto gentile e tanto onesta pare

Il seguente sonetto è parte del capitolo XXVI della Vita Nuova, opera scritta da Dante Alighieri nell'ultimo decennio del XIII secolo (1292-1293 ca).
Schema metrico: ABBA ABBA CDE EDC

Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi sì piacente a chi la mira,
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova:

e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.



Indicazioni per l'interpretazione:
  • Pare significa qui "appare con evidenza" (il verbo è usato più volte nel sonetto).
  • Gentile indica la "nobiltà interiore", mentre onesta fa riferimento al "decoro" nell'atteggiamento.
  • Donna ha qui esclusivamente il suo significato originario di "signora". La donna (lo abbiamo detto parlando del concetto di amor cortese) viene ritratta dal poeta come la "padrona" del cuore dell'innamorato.
  • Umiltà sta all'opposto del concetto di arroganza e di fierezza, quindi benignamente d'umiltà vestuta significa "vestita di benevolenza, esternamente atteggiata alla sua interna benevolenza".
  • Cosa significa "essere" e non possiede alcuna connotazione negativa.
  • Piacente significa "provvista di bellezza".