Senza titolo (gruppo di Beatrice G.) - un esercizio di scrittura creativa

Senza titolo [inserirne uno]

Dopo aver passato un bel po' di tempo a chiacchierare Edward la portò a conoscere i suoi migliori amici: Ellie kelly e Jack Albert, che gentilmente la invitarono a stare da loro dopo che se ne sarebbe andata dall’hotel.

Hilary accettò volentieri e visto che era già tardi se ne andò in albergo. La notte passò e quando si svegliò Hilary preparò le valigie, pagò e andò da Ellie Kelly e suo fratello Jack Albert.

Dopo essersi frequentati una sera, Edward capì di essersi innamorato di Hilary. Voleva confessarle il suo amore e chiederle di uscire. Cosi si decise e andò a casa di Ellie kelly e suo fratello. Suonò il campanello e subito Hilary aprì la porta.

-ciao Hilary…- disse lui

-ciao Edward, come va?-

-bene grazie. Senti volevo chiederti una cosa…-

-ok ti ascolto.-

-io…beh, vorrei uscire con te. Ma non come amici. Beh, vedi, il fatto è che…- ci fu un attimo di silenzio.

-che…?!-disse Hilary

-che mi piaci molto. Allora usciresti con me?-

-certo che ci esco! Quando e dove?-

-al cinema, domani sera. C’è un film uscito da poco, si intitola “vivo per lei”

-ok, sento che mi piacerà. Allora a domani.-

-si a domani…-

La sera seguente, Hilary dedicò molta cura nel prepararsi: si mise molto ombretto,la matita e tanto lucidalabbra, forse troppo. Indossò una minigonna bianca, una canottiera grigia e un coprispalle nero, dei sandali scuri col tacco molto alto, aventi i lacci che si allacciavano alla caviglia. Edward, invece, si mise il gel nei capelli, stirò il ciuffo e si fece i capelli sparati. Non si vestì diversamente dal solito, ma scelse i vestiti ridotti meglio. Alle 8.00 prese la moto e passò a prendere Hilary che era già fuori di casa ad aspettare..

-Ciao

-Ciao, sei bellissima

-Grazie.. anche tu lo sei...

-Ok, tieni

Le porse quindi un casco bianco.

-Grazie

Sfrecciarono velocissimi verso il cinema e, dato che non c’era fila, fecero in fretta.

-Due biglietti per “Vivo per lei”, per favore-

-Si certo, sono dodici dollari- Disse l’addetta del cinema. Hilary fece per prendere il portafoglio, ma Edward la bloccò:

-Pago io

-Grazie, sei molto gentile

Entrarono nella sala, cercarono i posti e, dopo dieci minuti di pubblicità, il film iniziò. Era passato molto tempo ormai da quando le luci si erano spente:

-Ti piace?

-Si tantissimo!- Rispose lei, ma non riuscì a finire la frase che le luci si accesero: pausa.

-Vado al bar, torno subito- disse Hilary

Detto ciò la ragazza si avviò verso l’uscita e, arrivata al bar, fu servita da una barista dall’aspetto strano. Era vestita tutta di nero, aveva degli enormi occhiali che le coprivano tutto il viso e un cartellino attaccato al collo con su scritto Sara Gates.

-Cosa desidera?- chiese la barista con tono gentile.

-Una coca-cola media e delle patatine, per favore

-Sì certo, sono 2 dollari e 15

-Posso farti una domanda?

-Sì, certamente!

-Sei venuta in compagnia di Edward vero?

-Si perché?

-Vedi, devi sapere una cosa: lui è già fidanzato, in realtà tu sei solo un pretesto per fare ingelosire la sua ragazza

-E tu come lo sai?

-Perché sono la migliore amica di Edward

Allora Hilary, dopo essersi rinfrescata cinque minuti in bagno, rientrò in sala e fu lì che, con orrore, vide Sarah Gates sedersi al suo posto e baciare Edward. Lui si girò di scatto per cercare Hilary e vide che stava uscendo dal cinema piangendo.

Non sapendo il perché, decise di inseguirla. Hilary, mentre scappava ancora in lacrime, venne aggredita da un uomo e poi ammanettata ad un palo della luce,nel parcheggio del cinema.

Poi l’uomo le rubò il portafoglio e le tappò la bocca con una benda. Edward, che aveva visto tutto, si nascose per non farsi vedere e chiamò la polizia. Mentre l’ uomo si girò, lui cercò rapidamente di togliere le manette che tenevano stretta Hilary al palo e quando ci riuscì si rinascose. Quest’ultima, una volta liberata, iniziò a prender a botte l’uomo, gli prese la pistola e proprio in quel momento, arrivò la polizia. Gli agenti videro la ragazza con la pistola in mano e chiesero:-Che sta succedendo?

Hilary cercò di spiegare tutto, ma gli agenti le dissero:- Siamo costretti a portarti in centrale e lì ti faranno alcune domande sull’ accaduto. Poi se ti riterranno innocente ti lasceranno andare. Intanto Edward corse subito da Ellie Kelly e Jack Albert; gli raccontò tutto e insieme cercarono di trovare una soluzione per fare capire agli agenti che la colpevole non era Hilary ma Lord Dargist. Ci pensarono a lungo e dopo qualche ora i tre decisero di andare nel luogo dove si erano svolti i fatti. Dopo aver cercato qualche prova o qualche testimone che avesse visto cosa davvero fosse successo, si accorsero che c’era una telecamera proprio nel palo della luce dove l’uomo aveva aggredito la ragazza. Così la presero e subito la portarono ai poliziotti e gli fecero vedere la registrazione. Dopo averla vista si scoprì che l‘aggressore vero era un certo Lord Dargist che era d’accordo con Sarah Gates: lei, infatti, voleva separare Hilary da Edward perché non sopportava che stessero sempre insieme. E così dopo aver avuto queste vere prove, la polizia liberò Hilary e portò in prigione Lord Dargist e Sarah Gates.

Finalmente libera, Hilary si recò a casa di Ellie e Jack per prendere le sue cose e tornarsene a casa, ma quando suonò non le venne ad aprire nessuno.

Riprovò e riprovò, e alla fine, qualcuno aprì la porta.

-Ciao Jack…

-Non sono Jack…-Rispose una voce familiare.

La ragazza guardò meglio, e scoprì che la voce non era di Jack, bensì di Edward!

Hilary entrò.

-Che ci fai qui?

-Sono venuto a parlare con te.

-E di cosa? Non pensi che abbia già capito troppo?

-No. Perché vedi, Sarah non mi piace. La odio. E’ lei che mi ha baciato, non io.

Lei lo guardò negli occhi e capì che non stava mentendo, però ce l’aveva ancora con lui.

Hilary abbassò lo sguardo.Non riusciva a guardarlo in faccia.

-Hai ragione…Infatti voglio crederti, ma mi riesce difficile.

-Vorrei chiederti una cosa, ma vorrei che ci pensassi molto bene prima di rispondermi.- disse Edward.

-Sì?

Edward tirò fuori un pacchettino quadrato.

-Aprilo.

La ragazza lo aprì, e con sorpresa vide all’interno del pacchettino una piccola scatola. Apertala,rimase senza fiato.

All’interno c’era un anello d’oro bianco con zaffiri trasparenti.

-Hilary, mi vuoi…

-No, ti prego,non me lo dire!Sono troppo giovane per sposarmi e ci conosciamo da troppo poco tempo…Grazie per il pensiero, ma non lo posso accettare.Mi dispiace.

-Per favore, almeno tieni l’anello!

Lei pensò un po’ e poi accettò.

Fece velocemente le valige e si diresse in aeroporto.

Lui l’accompagnò.

-Addio, Edward…

-Non dire così, ci rivedremo presto.

-Allora ciao.

-Ciao.

Arrivarono al check-in, e lì lei si voltò a guardarlo per l’ultima volta.

-Ah, dimenticavo- Gli lanciò le chiavi di casa di Jack e Ellie -Grazie di tutto.

Edward, triste annuì e se ne andò.

Per tutto il viaggio, Hilary pensò al ragazzo, ed era pentita di averlo lasciato così, d’altronde le piaceva tanto…

All’arrivo, le vennero incontro i genitori.

-Ciao mamma!Ciao papà!- Li abbracciò.

-Adesso andiamo a casa, ti ho comprato i cannoli siciliani che ti piacciono tanto…

-Scusa, mamma ma devo fare una cosa, ti spiegherò poi…Tieni da parte i cannoli che arrivo.

La mamma sorrise. Aveva capito tutto.

Intanto Hilary corse a prendere i biglietti.

Mezz’ora dopo era di nuovo in aereo, ma con destinazione Honolulu alle Hawaii.

Era euforica.

Arrivata, chiamò un taxi.

-Highway road, numero 10, per favore.

In due minuti era di fronte alla casa di Edward.

-Un dollaro e cinque, signorina.

Gli allungò una banconota da cinque.

-Tieni pure il resto!

Corse alla porta e suonò. Edward le aprì subito.

Hilary disse:-Vale ancora la proposta di stamattina?

Sorrise e felici si abbracciarono.

-Certo.-Le sussurrò lui in un orecchio.

Otto mesi dopo, precisamente il giorno del compleanno di Edward, i due si sposarono sulla bellissima spiaggia di Maui, una magnifica isola hawaiana.

gruppo di lavoro: Beatrice, Federica, Lorenzo, Alessio